Maurits Cornelis Escher
L'artista olandese che tanto amò l'Abruzzo
Maurits Cornelis Escher nacque il 17 giugno 1898, terzo figlio di George Arnold Escher e Sara Gleichmann, prese il nome da uno dei nonni della madre, ma tutti iniziarono a chiamarlo “Maukie”, poi “Mauk”, un soprannome usato in seguito anche dai suoi amici.
Nel 1905, a sette anni, fu inviato a Zandvoort, in un centro di convalescenza per bambini, per rinforzarne la costituzione fisica.
Ricevette un’istruzione eterogenea, dalle lezioni di falegnameria a quelle di pianoforte, gli piaceva osservare il cielo insieme a suo padre,
con un telescopio posizionato sul tetto della sua casa, e già da piccolo amava disegnare.
Dopo l’università ad Haarlem, Maurits si recò più volte in Italia e nel marzo del 1923, a Ravello, in provincia di Salerno, fece conoscenza
con gli Umiker innamorandosi di Giulietta, detta “Jetta”, la più giovane di questa famiglia svizzera.
Maurits Escher e Jetta Umiker si sposarono il 12 giugno 1924, nella cittadina toscana di Viareggio.
Ogni primavera, Maurits partiva per un lungo viaggio in una regione diversa del Belpaese: Calabria, Sicilia, Abruzzo e Campania, lungo la costiera nei dintorni di Napoli. Escher amava le lunghe camminate, una passione che lo accompagnò per tutta la vita.
A partire dal 1929, si dedicò sempre di più alle litografie. Grazie a diverse stampe, come ad esempio “Goriano Sicoli”, “Abruzzo”
e “Autoritratto”, riuscì a migliorarsi in quest’arte e infine a padroneggiarla.
Dei suoi viaggi in Abruzzo rimangono molte opere dedicate ai borghi che ha visitato negli anni, il più conosciuto è senza dubbio “Castrovalva”, una frazione di Anversa degli Abruzzi, nell'Abruzzo aquilano.